Angelo Paternò arriva a Noto nel 2001, dopo aver maturato numerose esperienze professionali in giro per la Sicilia. La luce e la vicinanza al mare lo fanno innamorare del Val di Noto, zona che conosceva già molto bene, sotto un profilo pedoclimatico.

VINI CHE FANNO LA DIFFERENZA

Nel 2007 inizia il progetto di costruzione della cantina, terminato nel 2009, concretizzando la sua idea iniziale condivisa con la figlia Marilina: i vini che finalmente lui stesso poteva produrre rappresentano una forte identità, dal vigoroso legame con il territorio e vengono fuori dal processo naturale dei cicli vitali, senza forzatura alcuna. Proprio per questo sono stati mantenuti i vigneti già esistenti per un’estensione di 25 ettari, a cui ne sono stati aggiunti altri dieci di nuovi impianti, tra cui i vitigni internazionali. Cantina Marilina focalizza la produzione su tre vitigni autoctoni: Nero d’Avola, Moscato e Grecanico, seguendo e assecondando le fasi naturali della vigna.

La Val di Noto è al primo posto tra i territori più soleggiati della Sicilia e la seconda zona, dopo Trapani, più ventosa della regione. Grande importanza hanno anche i terreni bianchi calcarei. Infatti i vini prodotti hanno un carattere determinato, dovuto proprio ai terreni calcarei che consentono belle strutture e permettono di compiere affinamenti più lunghi, conferendo longevità ed eleganza alle referenze. Forti di tutte queste qualità e caratteristiche, non si poteva che sfruttare la materia prima al 100%. Una volta portate le uve in cantina tutto passa nelle vasche in cemento, con macerazioni lunghe per poter utilizzare la materia prima al massimo. Le vasche in cemento non solo rendono migliore la maturazione, ma lasciano inalterato il prodotto. Dunque macerazioni lunghepochi interventi all’interno della cantina nella fase della lavorazione, con filtrazioni minime e nessuna chiarificazione.

LEGAME CON IL TERRITORIO

La filosofia di produzione di vini dal vigoroso legame con il territorio che vengano fuori dal processo naturale dei cicli vitali, senza forzatura alcuna, ha portato a condurre totalmente l’azienda in regime biologico.

I citati pregi del terroir, tra clima mediterraneo, favorevole ubicazione geografica e terreni calcarei, rappresentano “fattori che amplificano la qualità delle uve e, insieme a una filosofia orientata alla rivisitazione dei tradizionali metodi di produzione (vigneti storici, vasche in cemento, appassimenti al sole), costituiscono il modo di produrre”, senza dimenticare un contesto culturale che vede la cantina immersa “tra le splendide aree di Noto (SR), città patrimonio dell’UNESCO, cuore pulsante di storia e cultura, l’Oasi Faunistica di Vendicari, Marzamemi, Portopalo di Capo Passero e l’Isola delle Correnti, piccoli gioielli della Sicilia sud orientale”, ricadente “nelle due denominazioni d’origine DOC Noto e DOC Eloro che permettono una produzione di vini assolutamente esclusiva e con una spiccata identità territoriale”.

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