VINO

Il Carricante è un vitigno autoctono antichissimo che trova la sua origine e la sua area di maggiore diffusione sulle pendici dell’EtnaIl nome pare gli sia stato attribuito dai viticoltori di Viagrande (Catania) che lo hanno individuato e selezionato alcune centinaia di anni fa: il significato del termine si farebbe risalire all’abbondante produzione che era in grado di dare.

Il Sestini (1774) parlava dell’uso dei viticoltori delle zone più alte dell’Etna di lasciare il vino prodotto con una caricante nelle botti sulle sue fecce (la cosiddetta madre), così da favorire in primavera la fermentazione malolattica e smorzare la tipica, ma ruvida e accentuata, acidità. Intorno al 1885 il Carricante fu introdotto in altre zone dell’isola, ma non ha mai trovato significativa diffusione al di fuori del Catanese. È iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Vite dal 1970.

DIFFUSIONE

Dopo gli inconcludenti tentativi di fine Ottocento di introdurre il vitigno in altre province Siciliane, il Carricante  diventa sostanzialmente una particolarità Catanese, meglio ancora Etnea. La sua maggiore presenza si riscontra sui versanti orientali e meridionali del massiccio vulcanico, particolarmente nelle contrade in cui il Nerello Mascalese ha difficoltà a maturare. Entra nella composizione della DOC Etna, tipologie Bianco e Bianco Superiore.

STORIA

Il Carricante trova impiego esclusivo nella vinificazione in purezza ma soprattutto è un abbinamento con altre varietà siciliane, perlopiù bianche ma anche rosse come il Nerello Mascalese. Se opportunamente vinificato da origine a vini bianchi inaspettata longevità, in cui predomina la sensazione di zagara, anice e frutta bianca, accompagnata in bocca da un elegante nerbo acido e da una finissima mineralità.

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