STORIA

Questo vitigno a bacca bianca originario dell’Umbria è così chiamato per il colore verdastro che la buccia dell’acino mostra anche nel periodo più prossimo alla piena maturazione. Non ha nulla a che vedere con altri vitigni che riportano la radice “verde” nel nome, come il Verdicchio, la Verdeca, il Verdiso e il Verduzzo. È citato per la prima volta negli studi di Tonicello (1894) in seguito the Molon (1909) come vitigno tipico della zona di OrvietoÈ stato presentato ufficialmente come varietà locale nel Convegno Vitivinicolo e nella Mostra dell’uva di Perugia del 1949. Alcuni studiosi intravedono nel Verdello similitudini con il Verdelho Portoghese coltivato nell’isola di Madeira, utilizzato in particolare per la produzione di Madeira Sercial e Bual.

DIFFUSIONE 

Iscritta al Registro Nazionale delle Varietà di Vite dal 1971, è varietà raccomandata e coltivata tanto nella provincia di Perugia che in quella di Terni; la sua presenza più significativa e registra nel territorio delle DOC Orvieto e Colli del Trasimeno, il cui disciplinare è appunto previsto l’utilizzo della Verdello in assemblaggio con altre uve.

VINO 

Dal punto di vista enologico non sembra mostrare particolare interesse, né per la vinificazione in purezza ne in assemblaggio, anche se l’assaggio dimostra una buona struttura,profumi freschi anche se un po’ neutri e discreta acidità. Difetta semmai in personalità, sapidità ed equilibrio.

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