STORIA

Nonostante l’origine antica il Refosco dal Peduncolo Rosso si impone con il suo nome completo (dovuto alla particolare colorazione rossa del peduncolo in epoca di maturazione) solo verso la fine dell’Ottocento, quando si cominciò a evidenziare le sue differenze rispetto agli altri componenti della numerosa famiglia del Refosco con i quali era associato. Durante gli anni Ottanta e Novanta l’ISperVit di Conegliano ha intrapreso una serie di verifiche ampelografiche, isoenzimatiche e molecolari per fare luce sulle differenze tra i vari Refoschi, correlandoli anche con altre varietà.

I risultati riportano innanzitutto che il Refosco dal Peduncolo Rosso è distante dall’altro gruppo dei Refoschi, da cui si deduce che il “vero” Refosco è quello dal Peduncolo Rosso, mentre gli altri ne portano il nome pur non avendo nulla a che fare con questo. Si evince, inoltre, che il Refosco dal Peduncolo Rosso si associa piuttosto a un gruppo di vitigni del quale fanno parte il Primitivo, il Corvina, e il Pinot Nero.

Non sembra pertanto fuori luogo l’intuizione di Lodovico Bertoli (1747) che sosteneva: «credetemi caro amico, e siatene sicurissimo, il Pinneau di Borgogna non è altra cosa che il Refosco del Friuli».

DIFFUSIONE

Ampiamente coltivato in tutto il Friuli Venezia Giulia, tanto in terreni di pianura quanto in collina, dove trova la sua collocazione ideale e fornisce le prove più convincenti. Le prime tracce storiche portano al tertitorio dei comuni di Toreano e Faedis, in provincia di Udine, dov è ancora presente in maniera consistente. La tipologia in purezza è contemplata dalle Doc Carso, Colli Orientali del Friuli, Friuli-Isonzo,Friuli- Aquilicia, Friuli-Annia, Friuli-Latisana e Friuli-Grave, nonché dalla Doc Lison-Pramaggiore condivisa da Friuli e Veneto.

VINO

Nelle vinificazioni tradizionali (che fino a una decina di anni fa erano le uniche praticate) il Refosco dal Peduncolo Rosso esprime un vino dal colore rosso rubino piuttosto scuro con profumi freschi, vinosi e leggermente fruttati, talvolta un po’ rustici. In bocca risulta poco alcolico, ruvidamente tannico e dotato di un’acidità elevata e nervosa.

Con il giusto affinamento in rovere i profumi diventano più ricchi ed eleganti e anche il gusto si ingentilisce donando sensazioni avvolgenti, piene e morbide; capace di durare nel tempo, è vino di grande impatto e di sicura personalità.

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