STORIA
Il Primitivo deve il suo nome alla precocità di maturazione dell’uva. Le sue origini sono incerte: se ne ipotizza un’introduzione in Puglia sia in epoca molto antica – attribuendola di volta in volta, più o meno fantasiosamente, a genti illiriche, mercanti fenici, coloni greci – sia in età medievale, a opera di frati benedettini che sarebbero arrivati nella Murgia Barese dalla Borgogna. Certo è che alla fine del 700′ il vitigno si conosceva già con questo nome nelle campagne Pugliesi. Il merito va attribuito al primigenito Don Filippo Indellicati, che contribuì alla diffusione del Primitivo dopo averlo trovato e selezionato in vecchi vigneti di Gioia del Colle: ciò lascia intendere che il vitigno fosse coltivato in quelle zone da parecchio tempo.
DIFFUSIONE
Il Primitivo si colloca, con circa 9000 ettari di superficie vitata, tra le prime dieci varietà più coltivate in Italia. È molto diffuso in provincia di Taranto, dove è rappresentato principalmente dalla DOC Primitivo di Manduria. Ha grande diffusione anche nella zona di Gioia del Colle e nel Brindisino, dove non entra nella composizione di alcuna DOC, ma si può trovare, anche in purezza, come vino a indicazione geografica tipica (IGP). Si deve in particolare all’Accademia dei Racemi fondata dai fratelli Perrucci- un’organizzazione che raggruppa viticoltori, agronomi ed enologi con lo scopo di promuovere la produzione di vini di qualità nel territorio regionale – il merito di avere portato alla ribalta, negli ultimi dieci anni, questo vitigno prima pressoché sconosciuto fuori dalla Puglia e utilizzato perlopiù per vini da taglio.
VINO
La vinificazione in purezza porta ad un vino dall’intenso colore rubino-violaceo, dai profumi fruttati ed elegantemente speziati, che chiudono con dolci aromi di tabacco. La bocca è di grande concentrazione ma al contempo soave e calibrata, con un frutto vellutato irrobustito da un deciso tenore alcolico. Il vino migliora le sue caratteristiche se sottoposto a un adeguato invecchiamento. Tradizionalmente sono prodotte anche le tipologie Dolce Naturale, Liquoroso Dolce e Liquoroso Secco che hanno una gradazione alcolica decisamente elevata (da 16 a 18 gradi) e prevedono un lungo invecchiamento.
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