STORIA

Si tratta senza dubbio del vitigno a bacca nera più importante della provincia veronese, diffuso ampiamente sia nella Valpolicella sia in Valdadige e lungo le sponde del lago di Garda.  Nonostante ciò non è ricchissima la documentazione storica che lo riguarda: le citazioni più antiche si devono al Peccana che nel suo libro De’ problemi del bever freddo del 1627 ricorda, fra i vari tipi di vino adatti alle mescolanze con acqua fredda, i vini Corvini. Per avere notizie più precise e attendibili dobbiamo aspettare Marani (1775) che lo consiglia, assieme al Rossetta, per le ‘’campagne magre’’.

Il primo a distinguere tra diversi tipi di Corvina è Acerbi (1825), mentre sono i francesi Mas e Pulliat (1878) a cominciare a fare chiarezza tra i vari sinonimi con i quali era chiamato: Corbina, Corvina Veronese, Corvina Gentile, Corvina Rizza, Corbinella e Corvinona. Oggi appare chiaro che esistono il Corvina, con vari biotipi individuati e riconosciuti, e il Corvinone che, considerato per anni una mutazione della Corvina Veronese, è stato recentemente classificato come varietà indipendente.

Vitigno principale nella composizione delle varie tipologie di vini della Valpolicella, il Corvina ha acquisito negli ultimi anni un’importanza sempre maggiore, dimostrata anche nelle vinificazioni in purezza. La comparsa degli impianti di deumidificazione nei fruttai deputati all’appassimento delle uve ha ulteriormente incrementato l’interesse da parte dei produttori di Amarone e di Recioto della Valpolicella, che possono così ricorrere negli assemblaggi a minori quantità di Rondinella, storicamente considerato meno pregiato ma più resistente all’appassimento naturale.

DIFFUSIONE

E’ ben presente in tutta la parte occidentale della provincia di Verona, in particolar modo sulle sponde del lago di Garda e nella Valpolicella Classica. Il Corvina Rizza, molto diffuso prima dell’avvento della fillossera e coltivato soprattutto nei vigneti più vocati, è invece quasi sparito con la comparsa del portainnesto americano, anche se lo si può ancora trovare in alta collina nei vigneti più vecchi. Più ardua è la rilevazione del Corvina Gentile, non tanto per la scarsa diffusione quanto per la difficoltà nel distinguerlo dal Veronese.

Iscritto al Registro Nazionale nel 1969, il Corvina è considerato idoneo alla coltivazione nelle province di Verona e Brescia e autorizzato in quella di Sondrio; è previsto il suo utilizzo nelle Doc Valpolicella, Garda Corvina e Bardolino e nella Docg Bardolino Superiore.

VINO

Il vino ottenuto da vinificazione tradizionale di uve fresche ha un bel colore rosso rubino intenso. I profumi sono dominati dalle sensazioni fruttate (ciliegia in particolare), mentre con l’invecchiamento presenta interessanti sfumature speziate e minerali.  Al palato ha un corpo sostenuto, mantenendo buona acidità e tannini dolci, che rendono l’insieme armonico e di ottimo equilibrio. Se prodotto con grande cura e buona concentrazione, può invecchiare per parecchi anni.

Con le uve appassite si possono ottenere i dolci Recioti; di grande impatto olfattivo, misurata e raffinata dolcezza ed estrema morbidezza, e gli Amaroni, grandi rossi strutturati capaci di invecchiare per decenni.

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