STORIA

Lo Schioppettino – conosciuto anche come Ribolla Nera – ha subito gli stessi soprusi toccati a Pignolo e Tazzelenghe, vitigni messi fuori legge nel 1976 e fortunatamente riabilitati nel 1978. Deve la sua sopravvivenza e rinascita agli abitanti di Prepotto, letteralmente insorti dopo la legge del 1976 che di fatto proibiva l’impianto del vitigno. Già nell’Otcocento Di Rovasenda (7877) citava una Ribolla Nera proveniente da Udine.

Sull’origine del nome si possono solo fare supposizioni, una legata allo “scoppiettio” del vino al palato (in passato era solitamente un vino leggermente frizzante), l’altra al medesimo effetto prodotto dall’uva matura alla masticazione, “scoppiettante” per la buccia spessa e tesa.

DIFFUSIONE

La sua presenza più significativa si registra nella zona di Prepotto, in provincia di Udine (in particolare nella frazione di Albana), anche se è rintracciabile in tutta la media collina friulana. Sconfina anche nell’odierna Slovenia, in un territorio un tempo italiano. Iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Vite dal 1977 è vitigno autorizzato nelle province di Udine e Gorizia e rientra, come tipologia in purezza, nelle denominazioni Friuli Colli Orientali e Friuli Isonzo.

VINO

La veste dello Schioppettino è generalmente di colore rubino violaceo intenso, mentre i profumi sono caratterizzati da intense note di frutti di bosco (mora, lampone e mirtillo). Al palato rivela un discreto corpo, una marcata acidità e una componente tannica leggera. Tradizionalmente bevuto giovane, anche se dimostra di evolvere elegantemente con un moderato invecchiamento.

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