STORIA

Vitigno piemontese per antonomasia, il nebbiolo colloca con ogni probabilità la sua culla proprio nell’aria dove attualmente più coltivato, vale a dire l’Albese e le Langhe, in provincia di Cuneo. Il nome rimanda due diverse, possibili etimologie: una si riferisce all’abbondante presenza di pruina sulla buccia degli acini maturi, al punto da farli sembrare ricoperti dalla “nebbia”; l’altra, senz’altro più suggestiva, fa leva sull’epoca di maturazione delle uve nebbiolo, molto tardiva e quindi coincidente con la stagione delle nebbie sulle colline di Langa. Le prime notizie certe di un vitigno chiamato Nibiol si trovano in un documento del 1268 nel quale si parla di un vigneto posto nei dintorni di Rivoli, vicino a Torino; solo successivamente appare a Canale e nell’Astigiano e, in seguito, anche attorno ad alba.

DIFFUSIONE

Considerato storicamente vitigno di altissimo pregio, e per questo allungo soggetto a tentativi di esportazione, il nebbiolo ha dimostrato una rara dote di “fedeltà” alla propria terra d’origine. A oggi sono le Langhe e il Roero a dare i migliori risultati qualitativi con i vini prodotti da questa varietà.

In realtà la superficie complessiva dedicata in Piemonte al nebbiolo, pur considerando tutte le aree in cui è presente non supera il 3% del totale: un’inezia, ma quando si parla di nebbiolo il discorso quantitativo diventa decisamente secondario rispetto al prestigio. È presente con una certa intensità anche nella bassa Valle d’Aosta e in LombardiaRientra, in purezza ho combinato nella DOC Boca,Bramaterra, Fara, Carema, Ghemme, Lessona, Nebbiolo d’alba, Roero e Sizzano, nonché nelle DOCG Barolo, Barbaresco, Gattinara e Valtellina Superiore.

IL VINO

Impiegato esclusivamente per la vinificazione, il nebbiolo da origine ad alcuni dei vini più apprezzati e conosciuti al mondoIl suo patrimonio cospicuo di zuccheri, acidi e poli fenoli fa sì che i beni prodotti console uve nebbiolo siano dotati di grandissima austerità, spessore, carattere. Il colore dei Nebbioli di Langa è rosso granato; il profumo rimanda ai frutti di bosco, alla foglia il tabacco, al cuoio e alle spezie. In bocca sviluppa una rara potenza che i produttori oggi sanno ingentilire con le moderne tecniche di vinificazione e, soprattutto, con l’impiego accorto del legno per la maturazione e l’affinamento.

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