STORIA

Per anni è stato comunemente considerato una mutazione del Corvina, ottenuta per cause ambientali o per mutazione gemmaria. Solo dopo accurati studi-condotti negli anni 80′ da Cancellier’ e Angelini dell’Istituto Superiore per la Viticoltura di Conegliano- ha conquistato, nel 1993, lo status di vitigno indipendente e l’iscrizione al Registro Nazionale. Il nome farebbe pensare a una versione più grossolana del Corvina, mentre al contrario possiede maggiore finezza e uno straordinario equilibrio qualitativo; è inoltre evidente come sia il grappolo sia l’acino abbiano dimensioni più grandi rispetto all’altro vitigno.

DIFFUSIONE 

La diffusione del Corvinone è concentrata in tutta la Valpolicella, in particolar modo sui pendii collinari, data la sua naturale difficoltà nel giungere a maturazione nei vigneti di pianura. Se coltivato su terreni ad alta vocazione, soffre meno degli altri vitigni veronesi le annate calde.

È previsto il suo utilizzo nella DOC Valpolicella e Bardolino e nella DOCG Bardolino Superiore.

VINO

Il Corvinone non è mai utilizzato in purezza, ma usato in assemblaggio con tutte le altre varietà della Valpolicella. Da solo mostra di solito una minore alcolicità e una acidità più marcata rispetto al Corvina, con uno spettro aromatico più intenso e ampio.

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