ANNO 2009, BOLGHERI

Dopo la laurea in agraria ed un’esperienza di cinque anni nella cantina del suocero Michele Satta, Fabio inizia la sua personale avventura, mosso da una grande passione per il vino e per il lavoro del vignaiolo artigiano. Il vigneto consisteva inizialmente di un appezzamento di quasi 20 anni di età, posizionato eccellentemente ai piedi della collina di Castagneto Carducci, prendeva e prende ancora oggi il nome di “Vigneto Le Pievi”. Di lì a poco Fabio acquista anche un eccellente vigneto di uve bianche, soprattutto Vermentino, di oltre due ettari, in località Le Fornacelle. Nel 2012 avviene invece l’acquisto di quello che da sempre sembrava un eccellente vigneto: Le Gonnare. Il nome significa “le lavandaie” perché si trova ai piedi di un antico corso d’acqua. Quindi un terreno di depositi torrentizi, con molto scheletro, orientato a nord, profondo e ricco di argilla. Fresco e molto tardivo per quanto riguarda la maturazione dell’uva. Circa 7 ettari in tutto. Una piccola realtà, tanto da permettermi di seguire personalmente ogni piccolo passo della coltivazione e della vinificazione.

UMILE VIGNAIOLO

La parola umile proviene da “humus”, terra, significa cioè vicino alla terra. Secondo Fabio Motta per fare bene il vignaiolo occorra essere umili, vicini alla terra. Osservarla. Non far prevalere la propria visione. Assecondare le qualità del territorio che si coltiva, il suo clima, e lavorare in vigna e in cantina per lasciare che tutto questo si esprima nel bicchiere. Terra di Bolgheri. Questo lembo di terra affacciato sul mare ha enormi qualità dal punto di vista della viticoltura. C’è una straordinaria facilità di maturazione. C’è un equilibrio armonioso nel clima e nell’ambiente, che si riflette nei vini: le piante vegetano con vigore e assorbono la luce fino all’ultimo istante del tramonto. Le brezze serali in estate asciugano gli acini già invaiati quando la vendemmia si avvicina. Gli autunni sono lunghi e tiepidi. I vini sono pieni ma nel contempo sanno anche donare eleganza e profondità. C’è molto ancora da scoprire e per fortuna ci sono molti bravi viticultori, grandi e piccoli, che stanno esplorando con dedizione e impegno questo tesoro. Il meglio deve ancora da venire.

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