TERRITORIO

Per Gravner ci troviamo in Friuli-Venezia Giulia, più precisamente nel Collio Orientale; la cantina è situata nella piccola frazione di Oslavia, nei pressi della città di Gorizia, una terra di confine in cui si incontrano culture diverse e si intersecano Italia, Austria e Slovenia. Oslavia si trova tra i centotrenta e i centonovanta metri sul livello del mare; qui, grazie all’influsso del Mediterraneo non molto distante e della bora che dona una ventilazione perpetua, gli inverni non sono troppo severi e le estati sono secche e calde, mentre in primavera ed autunno le piogge sono frequenti. Tratto distintivo del Collio è la Ponca, tipica marna calcarea che costituisce il suolo di queste zone.

L’AZIENDA E LA FILOSOFIA

Francesco Joško Gravner, autorità indiscussa degli orange wine, ha ridato vita e valorizzato l’atavico impiego delle anfore di terracotta per effettuare prolungate macerazioni con le bucce. Joško si inserisce nel contesto della natura instaurando una simbiosi con essa, rispettandola, prendendosene cura, in armonia con i ritmi e cicli naturali. Da giovane provò un approccio più moderno tramite l’utilizzo di barrique, ma poi, seguendo le orme del padre, abbandonò tali tecniche per tornare alle antiche pratiche, grazie alle quali riesce a valorizzare al meglio il terroir. Oggi la cantina è semplice, efficiente, naif, costellata di anfore interrate che fanno da culla al vino e lo fanno evolvere in modo eccellente. L’acqua, elemento essenziale, rende brulicante l’ecosistema Gravner, in cui flora e fauna sono rigogliosi e prolifici: frutteti, cipressi, olivi, richiamano e donano dimora a diverse specie animali, assicurando una incredibile biodiversità.

La tenuta si estende su 32 ettari, dei quali appena 15 vitati; i vitigni allevati sono esclusivamente gli autoctoni Ribolla Gialla, che conta il 90% degli ettari vitati, e Pignolo; anni addietro, Gravner coltivava anche altre varietà, ormai espiantate in favore delle locali, tra cui Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Riesling, Merlot e Cabernet Sauvignon.

PROCESSO PRODUTTIVO

Le lavorazioni in vigna rispettano le pratiche biologiche e biodinamiche: osservanza delle fasi lunari, utilizzo limitato di rame e zolfo, sovescio, impiego di corno silicio e corno letame. La Ribolla Gialla viene coltivata ad alberello, con un’altezza di 40 centimetri; lo spazio tra le piante è di ottanta centimetri mentre lo spazio tra i filari è di un metro e mezzo. La resa bassissima varia di media dai quattrocento ai settecento grammi per pianta. Per il Pignolo la forma di allevamento è il guyot. La vendemmia è molto tardiva e la raccolta è selezionata; l’uva molto matura è talvolta coperta da botrite.

Le fermentazioni spontanee, con impiego di lieviti indigeni, avvengono nelle quasi cinquanta anfore georgiane interrate, nelle quali il contatto tra il mosto e le bucce può arrivare fino a diversi mesi; i contenitori sono colmi solo per tre quarti e subiscono delle follature costanti. Finita la fermentazione alcolica, i vini rossi si svinano e avviene la torchiatura, mentre la Ribolla Gialla permane in anfora dove svolge la fermentazione malolattica. L’invecchiamento avviene in grandi botti di rovere di Slavonia e, prima di essere messo in vendita, il vino viene affinato in bottiglia per ulteriori anni.

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