MARCO SPERI

Proseguendo una tradizione di famiglia, da una parte c’è la paura di cambiare, dall’altra c’è la voglia di fare qualcosa di nuovo, di lasciare un’impronta che possa essere vista dalle generazioni future. Il giudizio alla fine sta tutto in un bicchiere di vino, da assaporare, da gustare. E quando puoi condividerlo con altri, allora sai di avere fatto la cosa giusta.

FUMANE, CUORE DELLA VALPOLICELLA

Siamo infatti nel centro della Valpolicella Classica, l’area elettiva del più ampio territorio della Valpolicella. Gli elementi per produrre vini speciali ci sono tutti, dalla terra al clima. Tra Verona e il Lago di Garda, ai piedi dei Monti Lessini, c’è qui un incrocio di venti, freddo dai monti e mite dal Lago, particolarmente favorevole per la vite. La ventilazione favorisce i leggeri sbalzi termici tra il giorno e la notte e mantiene asciutto il terreno. La terra è particolarmente generosa di sali minerali ed è molto variabile nella stratigrafia anche per vigneti della stessa località. A questa tipicità decisamente ricca, si sommano poi le possibili varianti del lavoro in vigneto e la ricerca in cantina per esaltare tutta la sapidità e la ricchezza dei profumi dell’uva.

IL VIGNETO A “Y”

Dopo anni di ricerca, di osservazione della vigna e dei terreni nelle diverse stagioni, si è capito che l’impianto a pergola tradizionalmente usato per i vitigni della Valpolicella poteva essere migliorato. L’azienda Secondo Marco ha quindi messo a punto un impianto a pergola modificata, che ha questa forma Y. I vantaggi sono molti: più luce, più vento, più parete fogliare. I grappoli d’uva crescono perfettamente pensili, non toccano i tralci, non richiedono manutenzioni invasive, inoltre, si raccolgono in modo più semplice e senza correre il rischio di essere danneggiati.

Il risultato? Si sente tutto nel vino e forse non è un caso che molti impianti in Valpolicella siano oggi costruiti così.

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