STORIA

Si tratta di un antico vitigno presente storicamente nella zona collinare ai confini meridionali tra Piemonte e LombardiaPrima del massacro fillosserico era un’uva molto diffusa, tanto da contendere, in quella zona, la palma di vitigno più coltivato al Cortese. In provincia di Genova era molto presente, sempre in epoca pre-filosofica, ed era destinata al consumo diretto. Il Di Rovasenda (1877) ne elogia le virtù come uva da mensa e nel XIX del Bllettino Ampeleografico del 1885 si indica questo vitigno come a duplice attitudine. Dopo aver conosciuto una lunga parentesi di oblio, e oggi in grande rispolvera, soprattutto nel Tortonese.

DIFFUSIONE 

La cultura del Timorasso interessava un basso territorio dell’Alessandrino, dal Novese al Tortonese, e si spingeva fino a Voghera in provincia di Pavia. Era coltivato proprio nel Tortonese orientale, dove oggi la sua presenza perdura sottoforma di filari o piante sparse ma anche con vigneti in purezza soprattutto nelle valli Grue e CuroneAttualmente il Timorasso è autorizzato in provincia di Asti e Alessandria e provvisoriamente in provincia di Cuneo.

VINO

Da un passato come uva da mensa a un presente esclusivamente come uva da vino, la storia del vitigno ha attraversato molte vicende e alterne fortune. Oggi abbiamo modo di assaggiare o bere ottimi Timorasso in purezza, realizzati da produttori caparbi e lungimirantiIl vino presenta colore giallo paglierino intenso, sentori caratteristici di mandorla e nocciola, alcolicità media, gusto pieno e asciutto con richiami minerali e di pietra focaia. Ha dato prova di poter reggere a un discreto invecchiamento.

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