Sono innumerevoli le tenute di proprietà della Famiglia Antinori, una delle più celebri nobili dinastie che porta in alto il patrimonio vinicolo Italiano: Tenuta Antinori Chianti Classico, Tenuta Tignanello, Villa Antinori, Badia Passignano, Pèppoli, Pian delle Vigne a Montalcino, Guado al Tasso a Bolgheri, Fattoria Aldobrandesca, Le Mortelle, La Braccesca, Tenuta Monteloro, Tomaresca, Prunotto nelle Langhe e Tenuta Montenisa in Franciacorta. In Umbria, vocata terra di vini bianchi, troviamo il Castello della Sala – Antinori, ad una manciata di chilometri dal confine toscano e a circa 18 chilometri dalla pittoresca città di Orvieto. La tenuta del Castello della Sala, antica struttura medievale, si estende per una superficie totale di 500 ettari compresi tra il fiume Paglia e la vetta del Monte Nibbio, di cui 200 sono vitati con Chardonnay, Grechetto, Pinot Bianco, Viognier e Pinot Nero.

CENNI STORICI

Il Castello nasce nel 1350 per Angelo Monaldeschi della Vipera, nonno di Gentile; quest’ultimo, dopo numerose battaglie, riesce a conquistare il controllo della città di Orvieto nel 1437. Trent’anni dopo, con la morte di Gentile, inizia una serena e prosperosa epoca, grazie al matrimonio tra Pietro Antonio della Vipera, figlio di Gentile, e sua cugina Giovanna Monaldeschi della Cervara.

Facendo un balzo ai tempi moderni, nel 1979 il giovane agronomo Renzo Cotarella giunge al Castello della Sala – Antinori in cui inizia a lavorare a un progetto straordinario; l’obiettivo era quello di dare vita a un vino bianco in grado evolvere negli anni. L’attenzione quindi si concentra sullo Chardonnay e si studia meglio anche il Grechetto, più tipico. Ossessionati da tale progetto, vedono la luce solo dopo molte annate inconcludenti. La vendemmia del 1985 riesce finalmente a battezzare il primo Cervaro della Sala, uno dei primi vini italiani ad affinare in barrique e a svolgere la malolattica.

I VIGNETI

I vigneti si trovano ad un’altezza media di 220-470 metri sul livello del mare; troviamo varietà tipiche del territorio come Procanico e Grechetto, ma anche internazionali come Chardonnay, Sauvignon Blanc, Sèmillon, Pinot Bianco e Viognier. La zona del Castello della Sala è adatta soprattutto alle varietà a bacca bianca che trovano condizioni ideali di crescita, ma anche il Pinot Nero si esprime egregiamente. Il terreno è ricco di argilla, calcare, fossili marini. Il clima è fresco con ottime escursioni termiche tra giorno e notte, che consente lo sviluppo di splendidi aromi; l’insolazione è ideale. Le vigne vengono coltivate in accordo con i ritmi naturali e nel rispetto dell’ambiente, garantendo la raccolta di uve sane, di alto livello, che danno vita a una serie di vini identitari e orgogliosi.

LE BUONE PRATICHE DI CANTINA

La storica cantina di affinamento è in utilizzo dal XVI secolo. Gli imperiosi bastioni consentono di mantenere costante in modo naturale temperatura e umidità; sotto il Castello della Sala evolvono e maturano il Cervaro della Sala ed il Pinot Nero della Sala. Le etichette del Castello della Sala strizzano l’occhio ai famosi vini francesi, senza perdere l’antico valore e tradizione di queste terre: il Cervaro della Sala, a base Chardonnay con una esigua percentuale di Grechetto, ricorda i grandi bianchi della Borgogna ottenuti in barrique, mentre il Conte della Vipera, ottenuto da Sauvignon Blanc e Sémillon, si ispira ai modelli bordolesi. Menzione d’onore per il Muffato della Sala, vino passito eccezionale le cui uve vengono baciate dalla Botryitis Cinerea.

Visualizzazione di 4 risultati