TERRE E VALORI

La storia di Umani Ronchi è una storia di vite, viti, di terre e valori. Di stagioni che si rinnovano, di vendemmie che ogni anno regalano frutti diversi e unici, di vini che nascono e viaggiano per approdare sulle tavole di tutto il mondo. Una storia che inizia più di cinquanta anni fa, a Cupramontana, dove pulsa il cuore del Verdicchio, per poi esplorare numerose altre aree della preziosa terra dell’Adriatico.

Oggi Umani Ronchi è l’azienda di vini di proprietà della famiglia Bianchi-Bernetti, che dal 1957 produce con cura e artigianalità, vini di grande qualità, sapendo valorizzare quei vitigni che trovano la loro naturale e migliore espressione nelle terre delle Marche e dell’Abruzzo: il Verdicchio e il MontepulcianoDa Serra dei Conti, nelle Marche, a Roseto degli Abruzzi, l’azienda ha una superficie vitata di 210 ettari tutti distribuiti lungo la costa dell’Adriatico, tra la collina e il mare: 185 km di filari e 10 vigneti, ciascuno con la sua vocazione e il suo terroir. Numeri che raccontano una ricerca continua, quasi spasmodica, attorno alla terra “migliore” e alle più evolute tecniche agronomiche ed enologiche. 

Dagli anni ’70 ad oggi, l’azienda ha subito un raddoppio gli ettari di proprietà rinnovando l’85% delle vecchie viti. Fondamentale  l’investimento sul Verdicchio e sul Rosso Conero, oltre al recupero di vitigni come il Pecorino e il Lacrima di Morro d’Alba, dandosi sempre e comunque obiettivi enologici qualitativamente alti.

APPROCCIO ETICO

L’azienda umani ronchi da un forte è guidata da un forte approccio etico e da un profondo rispetto per l’ambiente e per le sue biodiversità. Un approccio che si manifesta concretamente quando si parla di viticoltura di precisione, di gestione dei trattamenti in vigna e di concimazioni organiche. Un atteggiamento sostenibile che orienta anche la scelta dei materiali: packaging e vetro leggero della bottiglia determinano un impatto minore sulle emissioni di CO2, mentre i tappi sintetici prodotti dalla canna da zucchero sono riciclabili al 100%. Le pratiche biologiche in agricoltura sono applicate dal 2000 in Abruzzo, dal 2013 nelle Colline del Verdicchio e dal 2016 nel Conero. Una vocazione, ancor prima che una scelta, supportata dalle condizioni climatiche e ambientali favorevoli che hanno reso possibile una viticoltura orientata al rispetto delle uve, credendo fermamente che la qualità sia migliore se migliore e sana è la terra da cui tutto nasce.

PROGETTO ABRUZZO

Il disegno di un grande progetto enologico in Abruzzo risale a 25 anni fa. L’obiettivo era ed è tuttora quello di lavorare con dedizione, coerenza e rispetto per contribuire a lasciare una traccia nella storia enologica di questo straordinario comprensorio.

Centovie è uno spazio geografico, un luogo dell’anima con vista Gran Sasso davanti al quale, molti anni fa, la famiglia Bernetti ho immaginato e poi realizzato un progetto di valore per il territorio e per le sue varietà ampelografiche più significative. Un percorso iniziato con il Pecorino, proseguito con il primo vino rosato biologico e completato con il Montepulciano d’Abruzzo le cui uve vengono selezionate all’interno di una geometria di vigne meravigliose.

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